martedì 30 luglio 2013

Un bellissimo panorama visibile dalla Sacra di San Michele, sullo sfondo Torino
La vista sul Torinese dalla Sacra di San Michele

Per combattere il caldo estivo, niente di meglio di una domenica dedicata ad un giro in moto per raggiungere uno dei colli alpini che distano poche decine di chilometri da Torino. La scelta ricade sul Colle del Moncenisio, con l’idea di fermarsi in riva al lago per godersi qualche ora di sole.
La salita verso il Colle si imbocca all’uscita dalla cittadina di Susa, per raggiungere quest’ultima da Torino ci sono diverse opportunità, l’autostrada a pagamento, che di solito evitiamo perché troppo noiosa e troppo cara in rapporto alla percorrenza (e ultimamente anche a rischio di chiusure improvvise per le note vicende legate alle manifestazioni No Tav), oppure le due statali, SS24 e SS25, che corrono quasi parallele lungo il fondovalle, incontrandosi in più punti e consentendovi di passare dall’una all’altra come più vi aggrada (personalmente preferisco la 25, un po’ più scorrevole perché attraversa meno centri abitati).
Attraversata Susa la strada incomincia a salire con pendenze anche sostenute, regalandovi un susseguirsi di curve piacevoli per lo più immerse in un bosco che provvede a rinferscarvi dalla calura. I tornanti – che a me in moto non piacciono – sono pochi, la salita è divertente e la Deauville si arrampica senza apparente fatica, anche se la ventola spesso in funzione fa capire che sotto sotto un po’ di impegno ce lo sta mettendo!
Una Honda Deauville sul colle del Moncenisio in un giorno di nebbiaDopo una decina di chilometri la boscaglia cede il passo ai prati tipici della montagna. Sarà così facile scorgere, ai lati della strada, i resti di una delle linee ferroviarie più ardite mai costruite , la Susa – St Michel de Maurienne, un percorso di 78 chilometri che si inerpicava per vie impervie per superare il Colle e scendere in Francia: venne costruita nel 1865 come soluzione temporanea nell’attesa che il traforo del Frejus fosse completato, e presentava soluzioni innovative come le gallerie artificiali antineve che ancora oggi sono ben visibili ai lati della strada.
Un lungo rettilineo vi consentirà poi di ammirare, dinnanzi a voi, il tratto finale di strada che, con alcuni tornanti, vi condurrà alla sommità del Colle fiancheggiando il lago alla vostra sinistra.
Ieri però, la nostra gita si è bruscamente interrotta per il maltempo: partiti dalla città con oltre 35 gradi, siamo arrivati al Col del Moncenisio avvolti dalle nuvole che rendevano la visibilità pressoché nulla, con 15 gradi di temperatura e una pioggerellina che stava facendo scappare dai campi tutti i coraggiosi che avevano provato comunque ad allestire i loro barbecue!
Uno dei due laghetti che caratterizzano il borgo di MoncenisioQuindi, dopo due foto di rito, abbiamo abbandonato i propositi di scendere in terra francese e, girata la moto, abbiamo fatto tappa verso il paesino di Moncenisio, raggiungibile con una stradina pochi chilometri più a valle. Si tratta di un vecchio borgo caratterizzato dalla presenza di due piccoli laghetti (il più piccolo dei quali è adibito a riserva di pesca alla trota), ottimi per fermarsi a fare uno spuntino con una temperatura più gradevole rispetto ai 15 gradi della vetta!
La facciata della Sacra di San Michele, connubio di stili architettonici diversi
La facciata della Sacra, connubio di stili architettonici

Da Moncenisio imbocchiamo una via in discesa verso Novalesa, attraversata la quale seguiamo le indicazioni per raggiungere Susa. Ci resta ancora un po’ di tempo, e decidiamo di fare un giro alla Sacra di San Michele, una splendida abbazia arroccata sul monte Pirichiano all’imbocco della Val di Susa e visibile, nelle giornate serene, da buona parte della provincia di Torino.
Uno scorcio della sacra di San Michele

Si sale da Avigliana e si raggiunge il piazzale adibito a parcheggio dopo circa 15 chilometri di piacevoli curve. Ancora 500 metri a piedi, e davanti a voi si staglia imponente la struttura della chiesa, i cui primi lavori di costruzione si fanno risalire intorno all’anno mille: è affascinante fantasticare sulle complicazioni connesse alla edificazione di un edificio così ampio in un posto tanto impervio, e il mescolarsi di stili architettonici differenti tra le varie sezioni dell’abbazia fa capire quanto tempo deve essere stato necessario per il suo completamento.
Un particolare dell'abbazia di San Michele, simbolo del Piemonte


Per noi è giunta intanto l’ora di rientrare, percorrendo la strada che porta al colle Braida (la via diretta tra Avigliana e la Sacra è infatti a senso unico in salita nei giorni festivi, in considerazione del grande afflusso di visitatori) e poi scendendo nuovamente verso Avigliana e Rosta. Non è stata la giornata di sole e relax che ci eravamo figurati, ma portiamo a casa il piacevole ricordo di 220 km sulle strade del bellissimo Piemonte.








2 commenti:

  1. Bel posto e splendida l'abbazia, almeno da quello che vedo nelle foto. Prima o poi un giro in moto da quelle parti devo farlo :-)

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    1. Sicuramente bei posti da vedere in assoluto, e belle curve da fare con le due ruote. E' qualche tempo che mi piacerebbe organizzare un raduno IHMS da queste parti, so che è un po' fuori mano per molti, ma chissà che non mi decida a farlo!

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