Nel recente viaggio in Sardegna, determinato a vedere da vicino qualche impianto minerario in disuso, mi sono imbattuto quasi per caso nella struttura di Santa Lucia. Di colpo mi sono sentito "trasportato" indietro nel tempo in uno scenario paradossale, adattissimo per l'ambientazione di un film o di un romanzo.
L'impressione che ho avuto è quella di un luogo che sia stato abbandonato all'improvviso, come se fosse accaduto qualcosa che ha "congelato" l'attività della miniera da un momento all'altro. Il silenzio dell'ambiente, rotto soltanto dall'abbaiare di un cane e dal rumore del vento che fa sbattere le tettoie di metallo con echi sinistri, rende il tutto un po' inquietante al visitatore, regalando suggestione alla visita.

C'è persino la pompa di benzina che forniva il carburante ai mezzi operativi.
Nei vari locali, poi, si vedono chiaramente tutti gli impianti e gli strumenti, addirittura i quadri elettrici.

Andando via da quel luogo, affascinato, stupito e rattristato allo stesso tempo, mi sono domandato il perché di tutto ciò che ho visto. Perché è stato tutto abbandonato così, senza nemmeno cercare di riutilizzare ciò che ancora era utile? Perché in trent'anni (la miniera dovrebbe essere stata dismessa all'inizio degli anni '80) nessuno è intervenuto per bonificare la zona, nonostante la presenza di allevamenti e coltivazioni nei paraggi? Perché, come spesso succede in Italia, non si è capaci di recuperare un luogo così affascinante per scopi turistici o educativi?
Belli questi luoghi abbandonati, io li trovo molto suggestivi (soprattutto dal punto di vista fotografico)
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