martedì 7 febbraio 2012

Sono rimasto incuriosito da uno degli spot andati in onda durante la trasmissione televisiva del SuperBowl in Italia (a cura di SportItalia, nella notte di domenica 5 febbraio). La pubblicità promuoveva, infatti, un social network senza dubbio originale: Ashleymadison (unione dei due nomi femminili più in uso negli Stati Uniti), che è un sito di organizzazione e promozione di incontri extraconiugali.


Cercando qualche informazione sulla rete, ho scoperto che si tratta di una attività che il fondatore, Noel Biderman, ha messo in piedi giusto 10 anni fa, e che gode di un successo incredibile – il che, per inciso, conferma l’idea che la fantasia e l’inventiva sono armi che premiano sempre anche in ambito lavorativo, dunque in questo periodo di crisi meglio tenerlo presente.

In base ad alcuni dati recenti, il sito registra oltre 11 milioni di iscritti, un numero che lo colloca alle spalle del solo Facebook e senza dubbio al primo posto tra i social network a pagamento (viene, infatti, richiesta una iscrizione che dà diritto ad un determinato numero di contatti). È presente in 16 paesi, viene tradotto in 5 lingue, registra un nuovo iscritto ogni 9 secondi ed è raggiungibile non solo da computer, ma anche tramite le immancabili App per iPhone ed iPad. Il tutto genera un giro d’affari annuo stimato in 60 milioni di dollari.

Secondo Biderman, nel suo business non c’è niente di trasgressivo né di immorale. A suo dire, la gente è naturalmente portata al tradimento, ed il suo sito è soltanto uno strumento che semplifica la cosa ed addirittura, in certi casi, la evita, perché a molti utenti sarebbe sufficiente una relazione virtuale e temporanea per ritrovare gli stimoli della vita di coppia stabile. Biderman ritiene molto più “pericolose”, per la vita sociale quotidiana, altre forme di piacere quali il tabacco, l’alcool, il gioco d’azzardo.

Ashleymadison promette un’attenzione particolare alla questione della privacy e dei dati personali, in ogni forma. Nessun riferimento all’attività sull’estratto conto delle carte di credito degli utenti, la facoltà di richiedere la cancellazione totale e definitiva dei propri dati sensibili, ed anche l’utilissimo “panic button” che, in situazioni di emergenza, converte immediatamente il browser su una qualsiasi pagina di Google così da non venire scoperti nell’utilizzo del sito.

Ovviamente, va segnalato che al momento dell’apertura del sito al mercato italiano non si è fatta attendere la reazione sdegnata della Chiesa Cattolica, che tra le altre cose con le proprie pressioni ha fatto saltare un contratto di sponsorizzazione tra il sito americano e la squadra di basket di Roma. Anche in America, negli anni scorsi, Biderman ha trovato talvolta forti opposizioni nel tentativo di pubblicizzare il proprio business: il rifiuto più clamoroso è stato proprio in occasione del Superbowl del 2009. In Italia, almeno in questo caso, è stato più fortunato…

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