Parlando di Sardegna e di turismo, viene naturale pensare subito al mare, alle spiagge, alla natura selvaggia, elementi che rendono l'isola una meta straordinaria per le vacanze estive.
Visitandola, però, si scoprono altri spunti di interesse che la Sardegna sa regalare a chi la esplora, ed oggi voglio raccontarvi un'opportunità particolare di divertimento che abbiamo scoperto, quasi per caso, la scorsa estate nella zona di Fluminimaggiore.
Una guida a disposizione ogni 2-3 persone |
Appena scoperta questa possibilità, abbiamo voluto provare l'emozione, e ci siamo iscritti all'escursione del giorno successivo: la prenotazione è indispensabile, e bisogna avere la fortuna che, in un dato giorno, vi sia il numero di persone adatto per la realizzazione della discesa, né troppe (altrimenti rimarreste esclusi), né troppo poche.
Ci si ritrova di buon mattino all'ingresso della grotta, dove si viene dotati di tutto ciò che serve per l'escursione: stivali, tuta, elmetto con lampada, imbragatura ed accessori per muoversi all'interno della cavità naturale. Entrati nella grotta, si supera il primo ambiente, quello attrezzato con le passerelle per le visite "tradizionali", e ci si immerge nella vera attività dello speleologo, tra discese in cordata, risalite con la forza delle braccia e l'aiuto delle attrezzature apposite, strisciate attraverso angusti passaggi rocciosi ed esili scale in ferro. Il tutto alla luce soltanto delle fiammelle del gas acetilenico dei caschetti (o delle luci a led che le sostituiscono in qualche caso), con la presenza sempre rassicurante delle guide che ci accompagnano, generose di insegnamenti su tutto ciò che ci circonda. L'ambiente è silenzioso, soltanto lo stillicidio delle gocce è udibile; la temperatura è gradevole, specie in estate, dato che l'ambiente si mantiene intorno ai 16 gradi tutto l'anno, ma la fatica si fa sentire e ben presto ci si ritrova sudati per gli sforzi.
Una delle meraviglie della natura osservabili |
Un passaggio impervio |
Le escursioni speleologiche di Su Mannau sono un'altra dimostrazione di quante risorse l'Italia può offrire al mondo nell'ambito del turismo, vera ricchezza di questa nazione. E forse ancora una volta cresce il dispiacere per l'incapacità di sfruttarle fino in fondo, ciò che permetterebbe al nostro Bel Paese di sopravvivere alla crisi e di rilanciarsi nel migliore dei modi.
Qui da noi a Trieste avrei solo l'imbarazzo della scelta su grotte da esplorare e società speleologiche. Ho pure il cugino di mia moglie che è istruttore speleo... Eppure andare sottoterra (escluse le grotte "facili") non mi ha mai attirato. Da ragazzo avevo pure imparato ad usare i vari sistemi per calarsi e risalire lungo le corde ma sempre all'aperto...
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